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L’Italia vuole il green pass fashion

Mai come in questo momento l’Italia deve tirare fuori tutta la sua fantasia e la creatività, quella creatività che tutto il mondo ci invidia. Siamo ad un passo dalla libertà, vera, dalla vittoria al Covid che ci ha tenuto chiusi e bloccati per un anno e mezzo. Sono scesi in campo vip, generali dell’esercito, medici per spingere i connazionali a vaccinarsi, ma ancora non basta. Sono stati fatti “open day” e “open night” negli hub vaccinali, ma niente.

Serve lo scatto finale, il coniglio fuori dal cilindro, e l’input ce lo ha mandato Macron dalla Francia. Ora tocca a noi. Gli scettici del vaccino non vogliono porgere il braccio per la punturina? Aiutiamoli a convincerli rendendo fashion, cool e attrattivo questo benedetto “Green pass”. Banale l’obbligatorietà per accedere a ristoranti, bar, centri commerciali, stadi, locali, treni, bus e aerei. Ma a noi serve qualcosa di più.

Quali sono le cose per cui vanno pazzi i nostri connazionali? Gli sconti, i bonus, i premi. Allora si inventassero un “Green pass” modello tessera del supermercato, tutti le abbiamo, così più accessi fai con il “Green pass” più raccogli punti, per ricevere sconti, premi, vacanze omaggio. Il foglio di carta o il formato digitale non vi piace? Big della moda scendete in campo e inventatevi un “Green pass” indossabile.

Sappiamo che i giovani, e meno giovani, vanno matti per i braccialetti che danno accesso alle aree vip dei locali, ecco un Briatore con un braccialetto ‘green pass’ che vi fa entrare al Bilionaire come lo vedete? Braccia alzate nei locali, a ritmo di musica, con i braccialetti fluorescenti, ad indicare: “qui siamo tutti vaccinati con seconda dose”.

Ma il vero punto debole del popolo italico, si sa, è il calcio. Non basta l’accesso allo stadio, con il green pass, serve qualcosa di più: l’accesso direttamente agli spogliatoi, per abbracciare i campioni, tutti rigorosamente vaccinati.

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