di Maria Stella Accolla *
I sistemi informatici sono un supporto alla didattica, come la sedia a rotelle per chi non può camminare: necessaria, importante, permette di osservare l’orizzonte, ma come tutti gli strumenti più o meno innovativi, macchine sono e macchine restano.
Come insegnante ho sempre pensato che la mia funzione fosse quella di trasmettere entusiasmo, voglia di capire che si può imparare “gustando”. L’informatica aiuta nella scelta dei materiali, nella loro organizzazione e nella loro presentazione. Google maps ti permette di camminare lungo le strade in tempo reale. Antonio non smette mai di parlare, spesso mi chiede di fare due passi virtuali tra le vie delle città, Catania e Roma le più gettonate. Antonio vive su una sedia rotelle, e convive con una tetra paresi.
Mi pare più che ovvio che avrei ben poco da fare se dall’altra parte del filo del mio pc non ci fosse qualche “volenteroso”. Antonio è fortunato perché la sua famiglia lo supporta, suo padre, in questo particolare momento presente in casa in modo continuativo, gli dà la possibilità di partecipare alle attività, soprattutto quelle svolte in videoconferenza: momento importante per rivedere compagni ed insegnanti.
Io sono un’Insegnante di Sostegno e ho dovuto sperimentare cosa significa essere una Insegnante di Sostegno nel tempo della didattica a distanza. Se il mio lavoro fosse solo quello di trasmettere informazioni, sostanzialmente non sarebbe cambiato niente, se non l’iniziale fatica di capire per prima come e quali piattaforme utilizzare per condividere immagini interattive, fotografie, mappe, corredate di collegamenti a materiali integrativi ed esemplificativi. Ma io, e i ragazzi che seguo, abbiamo bisogno di guardarci negli occhi, abbiamo bisogno di stringerci le mani, abbiamo bisogno di guardare tutti i movimenti del nostro corpo perché è così che comunichiamo. Tutto questo la didattica a distanza non lo permette. Antonio ed io aspettiamo tempi migliori!
- Insegnante di Sostegno presso il Liceo Giuseppe Lombardo Radice di Catania