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Aspettando il 66 Festival Puccini

In un’oasi di pace all’interno di un grande parco in cui spesso le stelle e la luna specchiandosi sul lago creano stupore si svolge il Puccini Festival, l’unico festival al mondo dedicato a questo grande compositore, ancora attualissimo, che richiama pubblico da tutto il mondo. Si trova in provincia di Lucca, nel comune di Viareggio, sulle rive del lago Lago di Massaciùccoli che è l’eden – come lo definiva Puccini – di questa terra. Lo spettacolo nello spettacolo di questo festival dedicato al mondo della lirica sinfonica è quindi offerto dalla natura, infatti si svolge all’aperto a pochi passi dal mausoleo in cui Giacomo Puccini riposa e dove ha vissuto per oltre 30 anni. Proprio qui ha composto quasi tutta la sua musica, che resta ancora oggi immortale.

ilcaffèonline ha intervistato il Direttore Generale del Festival Franco Moretti, per conoscere gli obiettivi prefissati e l’evoluzione del programma originario a cospetto delle norme per il coronavirus.

Il vostro festival ha subito riorganizzazioni o annullamenti di date e spettacoli?
Siamo in attesa di prendere una decisone ed abbiamo stabilito la data del 20 maggio come limite entro il quale decideremo come organizzarci, ovviamente siamo certi che non sarà una stagione come le altre e che verrà ripensata in ogni caso. L’intento resta comunque quello di esserci e di essere a fianco del tessuto turistico e degli operatori turistici del nostro territorio. Certo sarà difficile pensare l’opera lirica così come avviene di solito con centinaia di persone sopra ad un palcoscenico e 80 professori di orchestra, ma volgiamo esserci.

Riuscirete a fare lirica? Le restrizioni ve lo permetteranno?
Se le restrizioni permarranno come le conosciamo oggi, la lirica sarà molto difficile da attuare: per l’organizzazione tra tecnici artisti e staff siamo più di 350 persone. Solo sul palcoscenico ci sono 100 persone tra coro figuranti e cantanti. Sicuramente la lirica avrà limitazioni ancora più grandi rispetto ad altre forme di spettacolo. Speriamo di avere la possibilità di fare concerti, siamo in attesa di capire cosa succederà. A tal riguardo, il nostro presidente Francesco Perrotta con Italiafestival e Agis sta cercando di far capire le peculiarità di un festival estivo en plein air come il nostro rispetto ad un teatro chiuso. Abbiamo la possibilità di accogliere il pubblico in sicurezza e questo sarà il nostro obiettivo: far capire alle persone che la Versilia e Viareggio saranno in grado di accoglierli in un ambiente sano, senza inquinamento, in cui tutte le norme verranno rispettate. Ci stiamo dando dei grandi obiettivi per esserci.

In buona parte gli artisti e il pubblico del vostro festival sono internazionali. Quanto graverà su di voi l’impatto della chiusura dei confini? Perderete metà del pubblico?
Il 54% dei nostri spettatori proviene da fuori Italia oltre che dalla Toscana e da tutto il nostro paese ovviamente, questo è un ulteriore motivo di riflessione e preoccupazione. Certo dovremo privarci di queste persone così come degli artisti internazionali. Punteremo sui talenti italiani. Con il nostro direttore artistico, il Maestro Giorgio Battistelli, abbiamo sempre trovato nel bacino degli artisti italiani tanti giovani professionisti maturi che non vedono l’ora di cimentarsi sul grande palcoscenico del nostro Festival. Molti arrivano dalla Puccini Accademy, per questo stiamo pensando di fare una serie di recital lirico-sinfonici che saranno più facili da proporre e che possono ulteriormente mettere in luce questi artisti. Certo dovremmo privarci degli artisti con cui avevamo già preso impegni: la nostra stagione a marzo era già pronta, stavamo pensando solo ai dettagli, ora dovremo ripensare tutto.

Quali soluzioni avete immaginato per chi aveva già acquistato il biglietto o per chi vorrà acquistarlo ma avrà ridotte capacità economiche rispetto a prima?
Per tutti coloro che hanno già acquistato il biglietto proporremo voucher estesi fino al 2022 con condizioni anche migliorative rispetto al biglietto già acquistato. In questo modo abbiamo esteso quanto previsto dal Decreto Cura Italia che prevede voucher con la validità di un anno. Gli spettacoli che faremo in teatro o in altre location della città avranno prezzi molto popolari, non è il botteghino l’obiettivo primario del bilancio 2020. L’aspetto economico è sempre importante ma l’obiettivo di quest’anno è quello di dare continuità.

Ad un prezzo inferiore, come sarà mantenuto e garantito lo standard qualitativo?
La qualità resterà un elemento sicuro e certificato dal nostro marchio. La presidente del consiglio di amministrazione Maria Laura Simonetti, tra le tante preoccupazioni che riguardano la salvaguardia del pubblico, ha veramente a cuore i lavoratori stagionali del nostro festival. Seguiamo con apprensione anche questo aspetto per cercare di garantire un lavoro a tutte le persone che hanno professionalità conclamate di altissimo livello, garantendo allo stesso tempo uno standard qualitativo alto ai nostri spettatori. Inoltre la vicinanza dello Stato ci conforta: c’è ora e c’è sempre stato. Se riusciamo ad andare in scena è grazie agli interventi pubblici dello Stato, della regione e del nostro comune e per questo siamo davvero grati.

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