Lo immagino il professor Mario Draghi che all’inizio del Consiglio dei Ministri sequestra i cellulari ai suoi, e lo riconsegna alla fine della riunione. “Ragazzi durante i miei Consigli dei Ministri non si twitta, non si scrivono post, non si mandano messaggini agli amici giornalisti. Ascoltate, prendete appunti, proponete ma niente social quando ci sono io”.
E già perché il nuovo inquilino di palazzo Chigi non ha profili sui social e sicuramente è un uomo di poche parole. Certo la comunicazione, anche quella istituzionale, ormai corre su Twitter, Facebook, Instagram, quindi anche lui dovrà adeguarsi, ma siamo sicuri lo farà seguendo il suo stile low profile. E mentre un profilo istituzionale, sopra le righe si chiude per sempre, quello dell’ex presidente americano Donald Trump, un altro, oltreoceano, si aprirà presto. Per ora gli unici Mario Draghi che leggiamo sono profili fake.
Sicuramente leggeremo ancora la formula “a quanto si apprende da fonti istituzionali”, fa parte delle regole non scritte della comunicazione politica; vedremo ancora circolare bozze di provvedimenti, ma di certo non assisteremo alle scene viste durante il lockdown: gente impazzita che scappa dalla città, dopo fughe di notizie su decreti quanto mai delicati.
Non assisteremo a scene di tavolini, apparecchiati con mille microfoni, in mezzo ad una piazza, quasi sacra, per ascoltare dichiarazioni improvvisate del presidente del Consiglio. Non assisteremo ad annunci di dirette Facebook, conferenze stampa, di premier e ministri, trasmesse anche con ore di ritardo. Il famoso #Matteorisponde sarà solo un lontano ricordo. Non leggeremo più veline diffuse da chi sa quale portavoce, solo per vedere l’effetto che fa.
Fossi un giornalista che segue il presidente del Consiglio, a questo giro sarei anche intimorita a fare domande al premier durante le conferenze stampa, mi sentirei sempre sotto esame: ”capace che quello dopo la mia domanda mette il voto”. E i suoi ministri social seguiranno questo low profile comunicativo? Vedremo quanto si sapranno trattenere. Per molti sarà un esercizio molto difficile.