Rilanciare il comparto della Cultura dopo la pandemia: questo l’obiettivo delle riflessioni contenute in “Riaprire i sipari”, volume a cura di Antonio Capitano per Albeggi Edizioni, ora in libreria.
Il libro riunisce una serie di contributi di esperti provenienti dai diversi ambiti del settore culturale, i quali, a un anno dal primo drammatico lockdown, elaborano spunti e proposte per la ripartenza del comparto.
Emerge, dai diversi saggi contenuti nel volume, la richiesta unanime di interventi e sostegni che siano strutturali e non emergenziali, per un settore – quello della cultura – identificato come asse portante dell’economia, potenzialmente trainante nella ricostruzione post-pandemica del Paese.
Il volume contiene spunti di grande interesse, in particolare nell’auspicare un cambio di paradigma nella concezione politica del settore e che veda dunque la cultura al centro delle politiche pubbliche, quale fulcro attorno a cui realizzare politiche sociali innovative e di sviluppo economico e occupazionale.
In questa direzione si segnala l’intervento del Consigliere Delegato del Comitato Ravello Lab Claudio Bocci, già direttore di Federculture, che si sofferma sull’importanza della pianificazione strategica culturale su base culturale, quale ad esempio quella del Metodo ECoC – European Capital of Culture, da cui è derivata la proposta delle Capitali italiane della Cultura. Secondo Bocci queste esperienze dimostrano l’efficacia di pratiche orientate ad una progettazione partecipata e integrata.
Rispetto ai problemi di governance del mondo della cultura e alle sue connessioni con ambiti strategici, Bocci auspica infine l’istituzione del “Cipe della cultura”, un tavolo interministeriale e interistituzionale che coinvolga anche le rappresentanze delle categorie e del Terzo Settore al fine di sviluppare una politica economica innovativa centrata sulle risorse culturali puntando a benefici e duraturi effetti sociali, economici ed occupazionali.