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Il virtuosismo contrabbassistico, Nicola Malagugini rilegge Antonio Scontrino

Ogni contesto culturale vive di diverse realtà e di diverse personalità che, ognuna secondo il proprio sentire e il proprio bagaglio artistico, danno il proprio contributo alla formazione del contesto in cui operano. Alcune di queste personalità sono affermate e note anche al pubblico più vasto, altri nomi invece rimangono ancora oggi in una zona d’ombra dalla quale però possono emergere grazie alla curiosità e all’intraprendenza di alcuni interpreti particolarmente dediti alla ricerca.

Il disco edito dall’etichetta Da Vinci, “Fiori D’Opera, Fantasias for Double-Bass and Piano” è una monografia su lavori per contrabbasso e pianoforte del compositore siciliano Antonio Scontrino, a cura del contrabbassista Nicola Malagugini (primo contrabbasso dell’Orchestra del Teatro V. Bellini di Catania), insieme alla pianista Mirea Zuccaro. Al suo interno sono contenute fantasie e rielaborazioni di arie e temi d’opera di diversi compositori ed epoche.
In questi brani il virtuosismo della strumentalità del contrabbasso è l’elemento fondamentale: arpeggi, scale, frasi scritte in tessiture impervie, richieste estreme di accenti e articolazioni, il tutto unito e declinato attraverso la richiesta di una spiccata cantabilità tipicamente “italiana”.

Il “siciliano” Nicola Malagugini insieme a Mirea Zuccaro danno prova di possedere le caratteristiche richieste dal compositore che a sua volta vuole offrire una panoramica della propria fantasia nell’elaborazione musicale.

L’utilizzo di arie vocali e melodie d’opera per la scrittura puramente strumentale è una pratica che ha diversi secoli di tradizione -precede addirittura l’opera stessa- e a questa tradizione ogni compositore, con le sue trascrizioni, ha dato il suo contributo in termini di fantasia, ricerca timbrica e di scrittura e scoperta tecnico-strumentale. Antonio Scontrino, pur con una impostazione di stampo classico, spinge il contrabbasso verso limiti e nuovi approdi tecnici.

Riportare alla luce questa ricerca musicale e strumentale è quello che ha spinto Nicola Malagugini a realizzare questa incisione discografica che si attesta come prima incisione mondiale.

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