Il rapporto “Cultura nei piani nazionali di ripresa e resilienza in Ue” (Culture in the EU’s National Recovery and Resilience Plans) realizzato da Culture Action Europe, la principale rete culturale europea, evidenzia come l’Italia sia, dopo la Repubblica Ceca, il Paese europeo che ha destinato più risorse dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ai settori culturale e creativo.
Lo studio si è soffermato sullo status dei PNRR di 26 dei 27 Stati membri interessati (i Paesi Bassi devono ancora presentare il loro piano) rispetto alle destinazioni al comparto culturale a un anno dal lancio della campagna promossa da diverse reti culturali di destinare almeno il 2% delle risorse provenienti dal Next Generation Eu ai settori creativi e culturali, un obiettivo condiviso anche dal Parlamento Europeo, che però non è riuscito a rendere vincolante il criterio. Solo tre Paesi, Repubblica Ceca (4%), Italia (2,1%) e Francia (2%) hanno superato la soglia richiesta dagli operatori del comparto. Lo studio evidenzia come la maggior parte degli investimenti sia mobilitata per le infrastrutture. L’Italia, insieme alla maggior parte dei Paesi, ha dato priorità alla digitalizzazione del patrimonio e dei contenuti culturali e dell’audiovisivo, ma è l’unico Paese ad aver dato “sostegno alla ripresa attraverso la cultura”.