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In Ucraina conflitto tra autocrazie e democrazie

È davvero singolare che una certa parte di opinione pubblica attribuisca a USA, UE, Nato, Occidente in genere, la “colpa” di quanto sta avvenendo in Italia. Perché i Paesi Baltici (ci siete mai stati? Avete mai parlato con la gente comune a Vilnius, a Tallin, a Riga?) hanno paura della Russia? Perché la Polonia e altri Paesi dell’est (e gran parte del popolo dell’Ucraina se solo facesse parte dell’UE) vogliono stare sotto l’ombrello NATO?

Perché di qua, in Occidente, c’è la libertà. Purtroppo, sfugge a troppi Italiani che la differenza tra la Russia di Putin e i Paesi dell’est che vogliono stare nell’Occidente e nella NATO sta in questa divisione: quella è una autocrazia, se non una dittatura, e questi sono sistemi democratici.

Molti di noi sono così “Soloni” (sic!) che prima accusano Biden di urlare “al lupo, al lupo” per giustificare il suo interventismo, ma poi lo accuseranno di debolezza e di abbandonare il popolo ucraino se e quando la Russia invaderà l’Ucraina o parte di essa senza che USA, UE o NATO possano reagire, visto che se intervenissero, si scatenerebbe la terza guerra mondiale.

Il tema è tutto qui: si sta profilando all’orizzonte un conflitto tra autocrazie e democrazie in cui i valori di pace e di libertà delle seconde diventano il cavallo di Troia che le prime sfruttano per conquistare spazio e potere.

Sarebbe interessante, inoltre, chiedere ai giustificazionisti nostrani di Putin (quelli secondo cui, in fondo, l’ex KGB, sta solo riportando a casa una parte della “grande Russia”) cosa farebbero e direbbero se domani mattina la Germania invadesse il Sud Tirolo tedesco e bombardasse Bolzano o i Francesi facessero la stessa cosa ad Aosta. Staremmo lì a guardare? Diremmo “prego…si accomodino, tanto son vostri fratelli, mica nostri..”?

E, sfidando il politicamente corretto, lasciatemi dire un’ultima cosa, già sentita durante le guerre del Golfo: “è sempre e solo una questione di petrolio o di gas”. Eh già! Proprio così. Se qualcuno crede ancora che la guerra di Troia (1000 A.C.) sia scoppiata perché hanno rapito Elena si svegli. È stata la prima guerra commerciale dell’Occidente, per il controllo del Bosforo, del Mediterraneo e del mar Nero. Purtroppo i bisogni dei popoli nella storia o sono stati soddisfatti con il pacifico commercio e con la diplomazia o, ahinoi, con la guerra.

Il dittatore Putin sa che che l’Europa vive ed è l’area più ricca del mondo, con gli USA, grazie al gas che gli vende o che passa sul suo territorio attraverso l’Ucraina. Senza quell’energia siamo condannati a un futuro di povertà per almeno per i prossimi 15/20 anni, un tempo sufficiente per cambiare- molto in peggio – la nostra vita.

Intensifichiamo la diplomazia, paghiamo di più il gas se serve (e forse capiremo perché le bollette aumentano), ma occorre anche trovare il modo di placare lo strapotere di chi manda in galera gli oppositori, li uccide anche in terra straniera, ammazza i giornalisti, trucca le elezioni.

Biden non ha provocato questa crisi! E neppure la NATO o l’UE e se alcuni Paesi ex sovietici hanno chiesto di aderirvi è perché questa, a maggior ragione oggi, è la parte della libertà, quella libertà che il regime comunista sovietico prima e Putin oggi hanno calpestato per oltre 100 anni ormai.

Mi auguro che lo sforzo di Biden, di Macron e di tutti quelli che stanno lavorando per convincere il nuovo zar riescano. Ma se dovesse andare male, visto che non potremo intervenire per proteggere il popolo ucraino pena lo scatenarsi di una guerra globale, almeno si abbia il pudore di tacere e di evitare di fare altre ipocrite “marce della pace” che salvano solo la nostra coscienza a ulteriore prova che la strada dell’inferno è lastricata di tante buone intenzioni. Non dimentichiamolo!

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