Il ministero della Salute informa che dal 30 dicembre al 1 gennaio sono state consegnate 469.950 dosi di vaccino. Alle ore 17:00 del 2 gennaio, secondo quanto si legge sul sito ufficiale con il report in tempo reale dei vaccini anti covid-19, sono state somministrate 46.506 dosi. Questi numeri evidenziano che non siamo in grado di somministrare neppure il dieci per cento dei vaccini che arrivano giornalmente in Italia. Nel frattempo l’aumento del tasso di positività al Covid in Italia si attesta al 17,6%, con il Paese in zona rossa da più di una settimana. Alcune regioni hanno un indice RT talmente elevato da far immaginare che per per molti cittadini la zona rossa continuerà ben oltre l’Epifania.
Tutto questo si aggiunge alle consolidate incertezze del Governo. Riaprirà la scuola? Quando? Con quali regole? Ancora tutti in classe alle 8 o con ingressi scaglionati? E i mezzi pubblici? Sono stati sottoscritti accordi con compagnie private di trasporto? E’ stato previsto un piano vaccinale per gli insegnanti? Quanto personale sanitario ha aderito all’invito a vaccinarsi? Ci sarà una corsia preferenziale per i cittadini sottoposti a vaccino? Come si pensa di agire con chi si rifiuta? Ci sarà un modo per evidenziare chi è stato vaccinato? Corrisponde al vero che mancano i medici e le siringhe per la somministrazione del vaccino? E quindi, qual è il piano B? Visto che siamo da quasi un anno in stato di emergenza, sarà chiamato a intervenire l’esercito? Sarà concessa la possibilità di acquistare e farsi somministrare il vaccino, senza che questo sottragga dosi al piano vaccinale nazionale gratuito che resta prioritario?
E’ evidente la totale incapacità organizzativa della struttura messa in piedi dal Governo per gestire prima l’emergenza e oggi la fase di vaccinazione. Se già il motore non gira al minimo cosa accadrà quando dovrà andare a pieno regime? Continuare ad affermare che tutto va bene, che siamo pronti, che abbiamo la migliore organizzazione sanitaria del mondo significa prendere in giro gli italiani ma anche farsi complici di un disastro annunciato. La campanella di allarme non potrebbe suonare in modo più forte e allarmante. Fingere di non ascoltarla è da irresponsabili.