Domenica 10 ottobre si celebrerà la ventiduesima Giornata europea della cultura ebraica, la manifestazione che apre le porte di sinagoghe, musei e altri siti ebraici alla cittadinanza.
L’evento, che propone inoltre centinaia di appuntamenti culturali, interesserà ben 108 località in 16 regioni, il numero più alto nella storia della manifestazione in Italia. La presentazione del programma si è svolta presso il Ministero della Cultura alla presenza del ministro Dario Franceschini e della presidentessa dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni.
L’iniziativa di quest’anno, che vede l’adesione di 35 Paesi europei, avrà come tema “Dialoghi”. Come suggerisce il tema, quindi, la manifestazione si concentrerà sull’importanza dell’incontro e del confronto interculturale, autentico trait d’union della celebrazione.
Il tema del dialogo sarà declinato nelle numerose iniziative con diverse modalità: visite guidate, incontri d’autore, concerti e spettacoli teatrali, mostre d’arte e degustazione kasher, contributi video, momenti di approfondimento e attività per famiglie.
Introducendo la conferenza, il moderatore Corrado Augias ha sottolineato come la storia degli ebrei venga vista come una storia appartata rispetto al contesto nazionale, ma ciò non corrisponda assolutamente alla realtà storica. Augias ha poi proseguito evidenziando come “accanto alla storia dolorosa degli ebrei ce ne è un’altra fatta di musica, cinema, arti. Questi apporti della cultura ebraica disegnano un’altra storia rispetto a quella dolorosa”.
Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha voluto sottolineare come lo scopo della Giornata Europea della Cultura Ebraica sia quello di “mettere al centro il dialogo e la conoscenza reciproca, in un momento in cui la globalizzazione si porta con sé molte paure: paura della diversità, paura dello straniero, paura del non conosciuto”.
La presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, ha ribadito nel suo intervento l’importanza di “rimarcare che l’ebraismo non è solo Shoah, è parte integrante del respirare della cultura italiana, scambio con le altre religioni e con l’intera società che ha portato anche a luminosi esempi di convivenza”.
La presidente Ucei ha ricordato poi la scelta di Padova, esempio di cultura ebraica dialogante, come città capofila di questa edizione in cui si terrà l’inaugurazione ufficiale. Di Segni ha anche voluto rimarcare l’auspicio che la giornata sia un ulteriore tassello per favorire un dialogo interculturale sempre più necessario.