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La compagna di banco

La scuola era già cambiata: la lavagna a led, il registro elettronico, i progetti fuori orario, il modo di fare i calcoli che mi fa sudare freddo quando aiuto i miei nipoti delle elementari, i laboratori, le ricerche su internet. Ma mai avrei immaginato che svuotasse le aule di studenti e insegnanti. Mai avrei immaginato che divenisse da un giorno all’altro DaD. Si faranno simposi, studi, ricerche. Si dirà tutto il bene e tutto il male della scuola online. Si tenteranno soluzioni, compromessi, rivoluzioni. Si salverà  tutto e  si negherà  tutto. Ma c’è una  cosa di cui non si potrà  fare a meno, che resisterà  eterna nei tempi: il compagno di banco. Possiamo cambiare aule, insegnanti, classi , latino e filosofia, date ed equazioni, dispetti e risate, ma mai il compagno di banco.

La mia compagna il banco lo ha diviso con me dalle scuole elementari alle superiori e si può dire anche universitarie. Quando banchi non ce ne sono stati più e ognuna di noi due  ha arredato la sua vita con poltrone e sofà, mariti e figli, lavori e  relazioni, nuove geografie, ci siamo allontanate, ma non perse. Basterà  tutto questo a considerarla congiunta? A poterle dire “Vieni a prendere un tè”,  per annullare distanze di tempo e di spazio e la solitudine di questi tempi?

Se questo ci sarà concesso immagino, come fossi davanti a un tablet,  di vederla arrivare  puntuale come per sua natura. Puntuale e puntigliosa, precisa e minuziosa. Con lo sguardo a 360° con incorporati camera fotografica e registratore per cui saprà ripeterti, o rinfacciarti, per filo e per segno tutta la sequela del tempo trascorso insieme anche a distanza di decenni. Così come saprà elencarti tutto l’appello in ordine alfabetico di ogni classe, ti saprà menzionare numero di ore di ogni insegnante e tutte le volte che ti hanno trovata impreparata o che hai finto un mal di pancia nell’ora di matematica.

Ti porterà  in regalo, la Compagna di banco, una vecchia fotografia non di quando eravate compagne di banco e ti dirà  che è stata scattata in un’ora libera, che si era in febbraio, che tu stavi studiando per l’interrogazione di storia, che era mancato il professore di latino, assente per malattia. Che tu avevi fatto segno che no, non volevi essere fotografata perché quella mattina eri in ritardo e non ti eri nemmeno pettinata, ma che poi tuttavia ti eri arresa, come si vede dallo scatto, con un bel sorriso  e con una pettinatura che in fondo non era poi così male.

A questo punto avrete capito che con la Compagna di banco non si scherza e avrete tirato fuori il servizio buono, quello autentico inglese  aggiungendo posateria elegante, strafacendo con tovagliette damascate con tanto di frangia. Niente trionfi di fiori, ma la sobria semplicità di due margherite perché la Compagna di banco è categorica sul rispetto della natura, sull’alimentazione light, sul risparmio energetico, sulla difesa degli animali. Scegliete pertanto un ottimo ma classico tè, un Earl Grey è perfetto e coordinatelo con un dolce, che tanto dolce non sia. Aggiungete di spregiudicato qualche bon bon di cioccolato, tanto per ricordarvi quante ne avete pur combinate con la Compagna di banco.

A questo punto vi starete chiedendo se le lezioni online, le visite virtuali di mostre e musei, le videochiamate, di questo tempo non vi abbiano predisposto a vivere allucinazioni. Per non sentirvi soli nella percezione  dell’indecifrabilità dei giorni  che stiamo vivendo, accompagnatevi, tanto per restare in tema, al professore di liceo Herman Mussert che  una mattina si ritrova in un letto di Lisbona quando la sera prima si era addormentato in uno di Amsterdam. La storia in cui ci introduce Nooteboom ha a che fare con l’enigma del tempo, con una percezione di sé tra la realtà  e il sogno. Fra ciò che è avvenuto o abbiamo creduto sia avvenuto e che pur tuttavia possiamo ancora manipolare. Sulla possibilità  di scrivere ancora la “storia seguente”. Ci aiuterà a pensare  a come vogliamo raccontarcela  da ora in avanti la nostra “storia seguente”.

Patologia : allucinazioni e incursioni in mondi virtuali
Terapia: tè Earl Grey – Libro “La storia seguente” di Cees  Nooteboom – Iperborea

Tè:  Earl Grey Temperatura 80^  Infusione   2/3 m. Si raccomanda di berne qualche tazza  solo se accompagnata con un  dolce ricordo.
Libro La storia seguente: leggere di fila, (107 pagine), ponendosi spesso domande.

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