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Proliferazione di interrogativi

#andràtuttobene abbiamo ostentato nella fase 1 con la forza della disperazione. Avevamo ragione? Forse. Intanto gli arcobaleni, gli applausi dalle finestre, i cori improbabili, ci hanno dato se non sempre coraggio almeno elemento di distrazione. Ora siamo alla fase 2 perché  la curva è (?) in discesa o perché  comunque sia dobbiamo andare avanti.  E qui potrebbero, e in effetti stanno, proliferando svariate hashtag #saremomigliori #saremopeggiori #saràunmondonuovo #saràunmondopeggiore #saràlastessacosa. Ognuno si iscriva al partito che preferisce tanto #ilmondocomunqueandrà. (forse)

Io intanto mi avvicino alle lattine del tè e come ogni mattina ne scelgo una a seconda dell’umore, del tempo, dell’alternanza, della disponibilità. La apro e l’annuso. Sì, è quello il profumo che mi aspettavo e che pur tuttavia ogni volta mi sorprende con una nota nuova, d’altronde ogni giorno che inizia ci pare di riconoscerlo, così simile ai precedenti e pur sappiamo che è un giorno tutto nuovo. Con un sapore solo suo.

Earl Grey. Tè nero aromatizzato con olio di bergamotto. Il conte Charles Grey (1764-1845) pare che lo abbia ricevuto in dono da un Mandarino cinese al quale avrebbe salvato la vita o in altra e più prosaica versione, il Mandarino sperava di migliorare le relazioni commerciali con l’Inghilterra. Eroico o banale: come sarà questo giorno di fase 2?

Due cucchiaini di miscela, acqua bollente, infusione di tre minuti. La tazza è in bilico sul bracciolo della poltrona, basterebbe una piccola disattenzione per farla cadere. Anche i miei pensieri, dopo il primo sorso di tè, in queste ore del mattino, sono in bilico tra il bisogno di una rassicurante quotidianità a cui la fase #iorestoacasa mi aveva allenata e la rischiosa ma eccitante novità di uscire e di constatare con i miei passi se il mondo sta cambiando o addirittura è già cambiato.

Basta crederci in un mondo nuovo? Credere che il male che abbiamo e stiamo patendo ha il seme del bene, che si può e magari si deve, inventare una diversa economia, ecologia, politica, globalizzazione. Un mai pensato pensiero. Che si possono sperimentare altri rapporti fra le persone. Che l’uguaglianza e la solidarietà non si confinano nelle terre dell’utopia o delle religioni. Bisognerebbe credere che noi uomini siamo capaci di inventarcela una vita  che non deriva dall’imprevisto di un Coronavirus, ma dal vivere in modo nuovo. Tirare fuori, perché da qualche parte ci devono pur essere, azioni, parole, pensieri imprevedibili che portino al cambiamento mio, tuo, di tutti. Insieme. Della terra, dell’universo.

Accompagna il mio tè “Dalla terra al cielo. Mattutino” di Gianfranco Ravasi. È un libro che propone una pagina per ogni giorno dell’anno. Prende le mosse da una rubrica del quotidiano Avvenire in cui Ravasi presentava autori e opere di varie epoche e culture. Inizia il Mattutino con un apologo tratto dalla letteratura cinese taoista ” Un giorno il re chiese a Zhuang-zu il disegno di un granchio. L’artista chiese cinque anni di tempo e una villa con dodici servi. Scaduti i cinque anni, davanti al re apparve solo una parete bianca. – Ho bisogno di altri cinque anni – chiese Zhuang-zu al sovrano perplesso e infastidito. Passarono gli anni e ancora la parete era intatta. Il re stava per esplodere di collera ma Zhuang-zu davanti a lui prese un pennello e con un gesto essenziale disegnò il più perfetto granchio mai visto sulla faccia della terra.”

Ecco, noi uomini, di cinque in cinque, anni ne abbiamo già trascorsi tanti. Ma forse oggi, proprio oggi, prenderemo il pennello e infine lo disegneremo quel granchio perfetto.

Patologia: proliferazione di interrogativi
Terapia:  tè  Earl Grey  – Libro: “Dalla terra al cielo. Mattutino” Gianfranco Ravasi – Piemme

Tè Earl Grey 80^ 3 m. di infusione. Berne una tazza. Tanto basta. Come se fosse la prima volta.
“Dalla terra al cielo” Leggerne una pagina. Tanto basta, badando di avere un pennello a portata di mano

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