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Dodici squilli di tromba

Dodici foto come dodici squilli di tromba in una piazza deserta, per contrassegnare un tempo di attesa della Festa, e, nell’attesa, non smettere di guardare “le cose” che sono Vita.
Andare oltre. Oltre il senso di ogni possibile sgomento.
Ri-animare noi e il nostro quotidiano vivendo il tempo dell’ incontro con gli accadimenti in cui ci imbattiamo, non in estraneità ma in un continuum in cui giocare la possibilità di dilatare l’asfittico spazio in cui spesso li richiudiamo. Così, vedere nelle “cose” del mondo che si presentano ogni giorno ai nostri occhi, il riflesso delle infinite possibilità che la realtà offre e così scegliere come abitarla.
Queste sono Immagini e Parole personali che altre Immagini e Parole cercano, di altre persone.
Quando fotografiamo un accadimento, lo isoliamo dal continuum della nostra esperienza e lo congeliamo in una immagine. Ciò che abbiamo bloccato ed estirpato però, messo in mostra allo sguardo di altri occhi, diviene una entità autonoma che trova nuovo terreno in cui poter mettere radici. Lì potrà muoversi e smuovere le visioni, le esperienze, i pensieri di chi guarda, provocandone di nuovi. Blocchiamo ma per rilanciare subito verso noi stessi e verso altri sguardi, il potenziale che avevamo deciso di trattenere con quel clik. Lo offriamo ad una possibile liberazione, ad un nuovo movimento attraverso il rilancio nel gioco delle relazioni.

Copyright Eletta Massimino

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