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Liz Truss, sfidando venti contrari

La conservatrice Liz Truss è il cinquantaseiesimo primo ministro del Regno Unito. Boris Johnson è particolarmente soddisfatto di tale nomina e la sua erede, in precedenza ministro degli Esteri, ha elogiato BoJo definendolo un amico e uno dei più importanti primi ministri della storia. “He got Brexit done” ha infatti dichiarato riferendosi al premier uscente, ringraziandolo anche per la sua politica a favore della vaccinazione anti covid e la sua aperta difesa nei confronti dell’Ucraina dopo lo scoppio della guerra.

Tralasciando il come la si pensi sui contenuti, le posizioni della Truss sono sicuramente grintose, degne dello spirito dei Tory: fortemente a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, si fa alfiere di una nuova era di autonomia economica e commerciale britannica, in senso contrario a quelle politiche europee da lei bollate come protezioniste.

Dopo l’aggressione militare russa contro l’Ucraina, la Truss ha esortato i britannici ad arruolarsi volontari al fianco delle truppe di Zelensky, “questa è la nostra guerra (…) la peggiore in Europa in 40 anni” ha infatti dichiarato. Processerebbe Putin come a Norimberga, auspica la riconquista della Crimea. Insomma, sia ad alleati che ad oppositori, è chiaro che la nuova premier abbia idee decise e una ambizione inossidabile.

Liz Truss, 47 anni, oggi terza donna leader nella storia del Regno Unito, è stata la più giovane ministra di sempre – curiosamente condivide questo stesso primato con Giorgia Meloni che, sondaggi alla mano, pare destinata tra una ventina di giorni ad essere eletta nuova leader conservatrice d’Italia.

Qual è la ricetta del suo successo? Sicuramente la Truss ha sfruttato le innovazioni del nostro tempo. Ha infatti molta visibilità sui social dove si contraddistingue per i suoi selfie scattati nelle situazioni più improbabili. Molto noto anche lo scatto della premier su un carrarmato in tenuta militare – un tentativo di ispirazione alla unica e inimitabile Lady di Ferro.

Nonostante in famiglia fossero militanti di estrema sinistra, e anche la Truss abbia avuto un passato progressista, da anni la nuova premier in carica riconosce come sua guida politica proprio Margaret Thatcher. Dopo aver studiato al Merton College di Oxford Filosofia, Politica ed economia (il noto PPE, corso di laurea che ha formato numerosi politici e premier inglesi), ha inizialmente cominciato l’attività politica nelle file opposte ai Tory – nonostante ora le sue idee siano totalmente contrarie, anche all’epoca era riconosciuta come una politica agguerrita nonostante il suo fare spesso impacciato in pubblico.

Il discorso inaugurale a Downing Street è stato molto lineare, l’agenda e le priorità chiarite con pragmatismo. Assieme al rilancio dell’economia e il necessario rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la grande misura preannunciata è il tetto alle bollette di gas e luce per far fronte all’imminente crisi energetica. Il programma che la Truss s’accinge a formalizzare ed attuare è in continuità con la politica della destra britannica, il focus è soprattutto sulla riduzione delle tasse, a dispetto di crisi e inflazione.

“Abbiamo davanti venti contrari globali molto forti ma so che possiamo farvi fronte”, ha dichiarato. La Truss è fiduciosa e crede vivamente che il Regno Unito ne uscirà vittorioso dalla scena. Siamo sicuramente distanti, come epoca e profondità politica, da quelle famose parole pronunciate da un altro esponente dei Tory, Sir Wiston Churchill,  “we shall fight on the beaches”. I venti globali contrari stanno soffiando sull’isola. Da spettatori esterni, non possiamo che augurare alla nuova premier un sincero augurio di buon lavoro.  

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