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Ursula Von Der Leyen: “Viva L’Europa!”. Il discorso sullo Stato dell’Unione

Il discorso sullo Stato dell’Unione di quest’anno è decisamente molto diverso da quello che venne pronunciato lo scorso settembre. Le parole della Presidente della Commissione sono risuonate non solo nell’aula del Parlamento ma anche nelle petites rues di Strasburgo, nelle larghe vie di Bruxelles e in tutte le altre città europee.

Ursula Von Der Leyen, vestita di giallo e di blu, ha iniziato il suo intervento con una constatazione: “Mai prima d’ora questo Parlamento si è trovato a discutere lo stato della nostra Unione mentre
sul suolo europeo infuriava la guerra”
.

Davanti ad Olena, la consorte di Zelensky, ha infatti ricordato l’immenso coraggio che la popolazione ucraina continua a dimostrare contro l’aggressione di Putin. Ha puntualizzato: “Le sanzioni resteranno in vigore. È il momento della risolutezza, non delle concessioni”.

Secondo Ursula questa guerra è l’apice di uno scontro ben delineato, quello tra autocrazia e democrazia, tra valori occidentali e credi zaristi.

L’Europa ha reagito coesa a questa guerra alla sua economia, alla sua energia, al suo futuro. La Presidente porta un esempio italiano virtuoso, quello dei ceramifici al centro della nostra penisola che hanno deciso di spostare i turni al mattino presto per beneficiare delle tariffe più basse dell’energia.

Entra così nell’argomento letteralmente più scottante e impellente: quello energetico.

La proposta europea è quella di mitigare il carobollette con oltre 140 miliardi di euro. Come? Tassando gli extra-profitti. La Presidente ha infatti dichiarato “ci sono grandi compagnie petrolifere, del gas e del carbone, che stanno realizzando profitti enormi e inaspettati, che non si sarebbero mai nemmeno immaginate”.

E ancora, due riforme necessarie sono quella radicale del mercato dell’energia elettrica e, in linea con il Green Deal, l’introduzione di una Banca europea dell’idrogeno, fonte che verrà trasformata in un mercato di massa con ingenti investimenti nei prossimi decenni.

Ursula è pronta a sostenere gli avanzamenti e la rilevanza del progetto green europeo nelle due prossime occasioni internazionali, alla conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità di Montreal e alla COP27 di Sharm el-Sheikh.

Ha colto l’occasione poi per annunciare una nuova legislazione europea sulle materie prime critiche, punto cruciale per il successo della transizione sostenibile nell’economia e nel mondo digitale, in continuità con il Chips Act.

Altra tematica fondamentale toccata nel discorso sullo Stato dell’Unione è stata l’importanza di combattere la disinformazione nella rete ma anche nelle università europee; “queste menzogne
sono tossiche per le nostre democrazie
”.

Citando la Regina Elisabetta e David Sassoli, Ursula ha ricordato a tutti i presenti l’essenzialità di difendere sempre il nostro modello occidentale. Migliorarlo ogni giorno significa crescita collettiva, per tutti gli individui.

L’Europa sarà in grado di guardare oltre e cercare nuovi orizzonti?

Si, se coltiverà lo spirito di Maastricht, dove stabilità e crescita vanno necessariamente di pari passo; dove si uniscono tutte le forze in nome di un comune obiettivo; dove volontà e solidarietà si mescolano; dove ogni cittadino europeo si sente a casa.

Ursula auspica che questo spirito europeo, cresciuto moltissimo dopo lo scoppio della pandemia, possa crescere ancor più forte e in armonia.

Come esempio finale della sua riflessione, ha elogiato Magdalena e Agnieszka, due giovani polacche che in pochi giorni hanno organizzato migliaia di volontari per accogliere i rifugiati ucraini. Un esempio di altruismo e umanità.

La loro storia è, secondo la Von Der Leyen, emblematica e rappresenta al meglio il sentimento dell’Unione e della nostra comunità europea.

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