Col celeberrimo “Whatever it takes”, leggasi “a qualunque costo”, il 26 luglio 2012 l’allora presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, batté un così vigoroso, benché metaforico, pugno sul tavolo del tiro a bersaglio contro i debiti sovrani, che i poverelli speculatori rimpicciolirono in fretta di stazza e numero fino a togliere il disturbo quasi fischiettando indifferenti. Per dare corso reale a quella minaccia senza precedenti, occorreva che la BCE…
Pubblicati da “Salvo Spagano”
Dottore di ricerca in economia e diritto, insegna Economia delle Istituzioni all’Università di Catania. Riesce acrobaticamente a far coesistere il tifo per l’Inter e un’incrollabile fiducia nel futuro.