Press "Enter" to skip to content

La democrazia della DAD

Se le parole potessero trasformarsi in energia, avremmo tanta di quella forza lavoro da cambiare il mondo. Tante se ne sprecano per creare “gironi” vorticosi attorno ai problemi, invece di trovare soluzioni comprensibili a tutti. Purtroppo, mi sa, che sempre di più le parole, nel migliore dei casi, servano solo a sé stesse, nel peggiore dei casi, a criticare.

Un bisogno primario dell’essere umano, è diventato il “sentirsi “aggiornato su qualunque possibile scemenza. Le news sono costruite proprio per renderne impellente la conoscenza. Tutti, sempre e dovunque (bagno compreso) con il telefonino in mano. Anche i regolamenti d’Istituto sono stati aggiornati nelle norme sui doveri degli studenti: “non é consentito telefonare durante le ore di lezione, né tenere telefonini accesi in classe. In caso di trasgressione il telefono cellulare sarà sequestrato e riconsegnato solo al genitore.”

Adesso, alla luce di tutto ciò, mi chiedo quale siano le motivazioni che sottendono alle continue polemiche, da parte degli alunni sulla DAD, che, a detta di molti, non permetterebbe lo scambio “proficuo” di idee e la socializzazione. Non so se risulterò anacronistico ma, se dovessi fare una statistica rispetto alla mia esperienza sulla video lezione, mi sembra che i ragazzi debbano prestare maggiore attenzione ora rispetto a quando erano in classe, perché “paradossalmente”, pur non essendo in presenza, in uno spazio virtuale ristretto possono essere meglio controllati dai docenti.

E’ vero che non tutti possono accedere facilmente ai mezzi informatici, chi per difficoltà economiche, chi per impossibilità fisica, ma questa è tutta un’altra questione! Questo il vero problema!

Share via
Copy link
Powered by Social Snap